Gli elementi da curare per avere un sito web autorevole

autorevolezza del sito web

Ci sono diversi elementi che contribuiscono al successo di un progetto online, di un blog o di un e-commerce. Si parla di ottimizzazione SEO, ed è giusto. Poi c’è il contributo del social media marketing, e ci siamo. Spesso, però, si dimenticano gli elementi che permettono di lavorare sull’autorevolezza del sito web.

Esatto, oggi voglio parlare di autorevolezza. Perché spesso l’attenzione viene portata altrove, quando si lavora sulla costruzione e il miglioramento di un sito ci sono aspetti così delicati (come quelli legati alle conversioni) che fanno dimenticare tutto il resto. Però il dettaglio è questo: la capacità di ottenere buoni risultati dipende anche dal rapporto che si crea a primo impatto con il pubblico.

Quando arrivi su un sito web, infatti, le persone valutano una serie di elementi che non dovrebbero essere ignorati. E che, invece, molti webmaster bypassano. Chiaro, una strategia web ha aspetti molti importanti da considerare. Come la già citata ottimizzazione per i motori di ricerca, l’uso di un visual storytelling capace di catturare l’attenzione del pubblico. Senza dimenticare il blogging aziendale.

Tutto questo è decisivo per animare la tua attività di inbound marketing. Ma se ignori l’autorevolezza del sito web rischi di mandare tutto in fumo. Perché chi arriva sulle tue pagine deve fidarsi, fin dai primi secondi di navigazione. Allora, quali sono i punti essenziali? Ecco la mia check list personale.

I contenuti prima di tutto

Il primo punto da affrontare in questi casi: l’autorevolezza del sito web si basa sulla qualità dei contenuti. Ma questo passaggio è difficile da decifrare, cosa significa esattamente? A prescindere dalle varie riflessioni che si possono fare il principio da rispettare è semplice: quello che pubblichi deve avere un valore per chi si trova dall’altra parte del monitor. E deve rispettare alcuni principi che spesso vengono ripresi anche nell’analisi delle regole per i quality rater di Google.

In primo luogo pensa al concetto di autorevolezza. Chi scrive un contenuto ha i requisiti per farlo? È competente? Perfetto, adesso bisogna lavorare sull’affidabilità: il testo è stato aggiornato di recente? Ci sono informazioni vecchie e inutili? Sono accompagnate da video e foto? Sono complete? Sono scritte bene o hanno diversi errori? La leggibilità è buona? Insomma, la qualità di un testo si manifesta in modi diversi: ci sono parametri oggettivi e soggettivi, ma l’importante è seguire l’utilità. E del mettere al centro le esigenze del pubblico.

Lavora sull’header

Cosa è l’header? Il punto che dà il benvenuto al lettore. E che deve raccogliere le tue cure, non puoi ignorare questa sezione. Qui devi riassumere le informazioni utili per far capire subito alle persone dove sono arrivate, su quale sito web. I punti essenziali che non devono mancare: nome del progetto, eventuale logo, sottotitolo capace di riassumere gli aspetti essenziali. Ovvero cosa fai, come lo fai e in che modo. La credibilità è data (anche) dalla tua capacità di far capire al visitatore dove si trova, e questo deve avvenire in ogni pagina del sito.

Attenzione al footer

Anche nel footer devi inserire delle informazioni. Di solito alla fine dello scrolling l’utente dovrebbe trovare un riferimento all’identità dell’autore del blog, o dell’azienda alla quale si riferisce l’azienda proprietaria del sito web. Da un punto di vista amatoriale non hai molti obblighi, se rappresenti un’attività professionale i passaggi sono più vincolanti. Ad esempio devi indicare la partita IVA, se sei una società la lista si allunga:

  • Ragione sociale.
  • Sede legale.
  • Partita IVA.
  • Codice Fiscale.
  • Capitale.

Questo elenco cambia in base al tipo di attività, e ci sono anche delle sanzioni per chi non rispetta le regole. Per maggiori informazioni puoi leggere questo articolo sugli obblighi legali di un sito web aziendale in termini di informazioni da riportare nel footer. In ogni caso per avere un parere definitivo, e valido da un punto di vista legale, ti consiglio di consultare un commercialista o un professionista dedicato al diritto del web.

Presenza dell’HTTPS

Un aspetto decisivo in qualche caso: un sito web autorevole mette al sicuro gli utenti. Da diverso tempo Google sta portando avanti la battaglia per un web più sicuro. E quindi suggerisce questo: la presenza del protocollo HTTPS può essere un elemento di ranking, e il browser Chrome bolla come non sicure le pagine (non il sito web) che mette a repentaglio i dati sensibili dell’utente. Ovvero password e numeri di carta di credito.

https

Ora il punto è questo: non tutti i blog e siti web hanno bisogno dell’HTTPS sulle proprie risorse. Solo quelli che, appunto, richiedono determinate informazioni al pubblico. Un e-commerce, ad esempio, è obbligato. In ogni caso, però, il lucchetto con l’acronimo verde lascia un senso di autorevolezza difficile da contestare. Se devi effettuare acquisti o prenotazioni tutto questo diventa indispensabile, e i clienti lo sanno.

Hai citato la fonte?

Un sito autorevole fa questo: cita sempre la fonte. Perché le persone vorrebbero verificare quello che hai detto, vorrebbero capire se hai scritto qualcosa solo perché hai interesse a farlo o perché stai riportando una notizia. E come la stai riportando? Hai rispettato i principi di attendibilità? Quale fonte hai usato? Un contenuto credibile lavora in questa direzione, e un sito autorevole non si lascia sfuggire questo passaggio così delicato.

Quanta pubblicità c’è nelle pagine

Un elemento decisivo per definire l’autorevolezza di un sito. Attenzione, non voglio dire che inserire AdSense in una pagina vuol dire condannarla. Però un punto è certo: se c’è una quantità tale di pubblicità da rendere il contenuto inutilizzabile c’è un problema. E questo problema è stato riscontrato anche da Google che ha deciso di penalizzare le pagine con pop up intrusivi e pubblicità interstiziale che rende difficile la vita del lettore.

advertising
Attenzione ai pop-up e alle pubblicità invadenti.

Ancora una volta le decisioni di Mountain View tutelano la fruizione dei contenuti. Se vuoi lavorare sull’autorevolezza del sito web ti consiglio di limitare lo spazio dedicato all’advertising invadente. Ma anche di monitorare il contenuto delle pubblicità: conviene sponsorizzare pentole sul tuo sito di web marketing?

Hai tutte le pagine necessarie?

Alcune pagine fisse non devono mancare. Anzi, fanno parte del passaggio necessario per l’autorevolezza del sito web. Ogni webmaster conosce l’importanza delle risorse statiche, questo vale per un blog ma anche per un sito web. Un esempio su tutti? Le landing page, praticamente indispensabili per monetizzare e convertire. Ma ci sono dei passaggi che non possono mancare in ogni progetto. Quali sono? Io uso sempre:

  • Pagina chi sono/chi siamo.
  • Pagina contatti.

Nella prima metto in chiaro chi sono o chi porta avanti il progetto. Nella seconda, invece, do la possibilità di contattare i responsabili, e se l’ufficio ha diverse sezioni puoi dare un’email diversa oltre la possibilità di lasciare il messaggio in un form. Un punto importante proprio rispetto all’email: meglio usare un account basato sul dominio del sito, tipo info@studiosamo.it. Lavorare con un Gmail o Libero non è il massimo della credibilità.

Attenzione alle pagine di servizio

Poi ci sono le pagine di servizio, cookie e blog policy. Qui ci sono tutte le regole da rispettare per avere il controllo della situazione rispetto a regole, obblighi e passaggi utili. Ricorda che il discorso legato ai cookie deve essere regolato con un banner iniziale per informare il pubblico sulle regole del sito web. Anche questo è un obbligo dal punto di vista legale, e ci sono alcuni plugin che consentono di mostrare al questo avviso.

La tua autorevolezza del sito web

In questi articoli trovi i passaggi per preservare l’autorevolezza del sito web. Del tuo sito web. D’altro canto non credo di avere tutte le soluzioni a portata di mano. Ci sono altri aspetti da considerare per rendere il tuo progetto credibile e ben strutturato. La scelta di immagini accattivanti e lo studio di contenuti di qualità sono elementi decisivi, ma lo stesso vale per i dettagli. Ne vuoi aggiungere altri? Lascia la tua opinione nei commenti.

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