Spesso i blogger si limitano a usare i social come amplificatori dei post. Pubblico un articolo, entro nel mio account e condivido il link: fine del lavoro, fine della convivenza tra social e blog. Certo, i social possono e devono essere usati per far scoprire ai tuoi contatti contenuti interessanti.
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ToggleIn molti casi il feed rss viene sostituito da un’amicizia su Facebook o un follow su Twitter. E come suggerisce anche Jacopo Matteuzzi in uno dei suoi ultimi articoli, il social media marketing è un’attività decisiva nel sales funnel insieme alla SEO e al blogging. Quindi basta condividere gli articoli su una bacheca per completare questo percorso?
Devi creare interazione
A prescindere dall’advertising, io credo che il vero potenziale del rapporto tra social e blogging non sia legato alla condivisione del link. Preferisco mettere l’accento sulla possibilità di creare rapporti virtuosi con i lettori. Sto parlando di un percorso differente per creare una community intorno al tuo blog, un pubblico fedele.
Un pubblico capace di seguirti ovunque, e di trasformarsi in ambasciatori del tuo brand: un obiettivo interessante e vantaggioso. Ma un obiettivo che non si ottiene usando i social solo per condividere link, li devi usare per sfruttare la vera natura dei social. I social network non sono nati per creare monologhi senza contraddittorio, ma per creare confronto. Dialogo. Discussione. Questo vale per i singoli ma anche per i grandi brand. Anzi, per le aziende è ancora più importante basare una strategia social sulla conversazione.
Prendi esempio dalle (grandi) aziende
Questa conversazione diventa strumento per accorciare le distanze con il cliente. Non sempre, chiaro, ma solo quando viene gestita nel miglior modo possibile da specialisti del settore (la formazione nel social media marketing è fondamentale per ottenere buoni risultati).
Già mi aspetto la reazione: “Ok, magari una piccola impresa. Ma anche le multinazionali fanno così?”. La risposta è netta: sì, soprattutto le multinazionali. Soprattutto queste entità spersonalizzate che faticano ad avvicinarsi al singolo cliente. Guarda questo esempio preso dall’account Twitter di Starbucks:
Qui non si tratta solo di fare customer care, non stanno rispondendo a una domanda o cercando di risolvere un problema in real time. Il social media manager sta intercettando i singoli tweet e sta creando interazioni. Sta conversando con le persone valutando con attenzione il tone of voice. Ecco, questo è il lavoro che dovresti fare anche tu come blogger.
Per approfondire: ecco i test per migliorare il tuo blog.
Avvicinati al pubblico
Il lettore attraversa le piattaforme con grande disinvoltura. La stessa persona che legge i tuoi contenuti sul blog ti segue su Facebook, su Twitter, su Google Plus. E si aspetta qualcosa da un blogger: contenuti di qualità e presenza attiva. I contenuti sono quelli che pubblichi sul blog? Sì, ma non solo: devi dare un motivo in più per seguirti sui social.
Devi condividere qualcosa che non si trova su Facebook: i social non sono sinonimo di feed reader. Si differenziano dal semplice alert per leggere i post per la presenza (almeno in linea di principio) di un calendario editoriale studiato per un determinato pubblico. Un calendario capace di sfruttare i punti di forza di una determinata piattaforma.
Poi c’è l’interazione. Le persone vogliono interagire con te, vogliono chiedere informazioni attraverso canali differenti, non solo attraverso i commenti del blog. Anzi, sono sempre di più i blogger che registrano uno spostamento delle discussioni verso i social network. Copyblogger conferma:
The conversation moved to a wider public platform (…). The social platforms are fantastic for sharing your content, but they’re also a venue for the conversations that used to be mostly limited to your comment section.
Le conversazioni si muovono verso piattaforme pubbliche. E tu devi essere in grado di seguire, monitorare e partecipare attivamente a queste discussioni. C’è la tua community in queste discussioni, puoi guadagnare punti importanti per la tua attività di blogger.
Quindi bastano i social?
No. Per creare una community composta da lettori entusiasti del tuo lavoro non bastano i social. Ci sono blogger che puntano poco sui social network e che comunque muovono grandi community. Sono troppi i fattori da valutare per poter dare delle ricette buone per ogni stagione. Anche i contenuti sono importanti, anche le attività che svolgi offline sono decisive per creare una community.
[Tweet “Social network e blogging: crea la tua community”]
Quello che ti posso lasciare è l’esigenza che vivo ogni giorno con il mio blog e con quello dei miei clienti: social network e blogging devono interagire ogni giorno. E in modo profondo. Non solo lasciando lo stesso link sulla propria bacheca 10 volte al giorno o elemosinando condivisioni, share, click.
Non bastano i social. Però attraverso questi strumenti puoi cambiare le sorti del tuo blog. Quando mi chiedono: “Non condividono i miei articoli, perché?”. Risposta: perché non ti conoscono, non ti stimano, non hanno presente qual è la tua opinione. Accorcia queste distanze, accorciale ora. Subito.
Il tuo modo di fare blogging
Questo è il mio punto di vista, ma credo che ci siano sempre punti di vista differenti da analizzare e prendere in considerazione. Tu, ad esempio, come sfrutti i social? Sono un elemento decisivo della tua blog strategy o li usi solo per condividere i link e aumentare le visite? Aspetto il tuo punto di vista nei commenti: aiutami ad ampliare questo argomento con la tua esperienza.