Articoli dedicati all’importanza delle headline? Ne trovi in abbondanza, il web è pieno di articoli che sbandierano le lodi del titolo tagliato su misura, della headline magnetica capace di incollare il lettore al monitor.
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ToggleEcco, questo è uno dei miti che definisce ciclicamente l’universo del blogging: il magnetismo incondizionato di un titolo dalle proprietà magiche. Personalmente io non credo che esista una formula universale per creare delle headline efficaci, così come non credo che esista una headline valida sempre e in ogni circostanza.
Lavorare su un titolo da pubblicare sulla carta stampata è una cosa, creare una headline per un post è un’altra. Così come è un’altra cosa ancora pensare un titolo per una landing page o per una newsletter.
Lavoriamo ancora una volta nel mondo del blogging e concentriamoci sui titoli dei post. Creare delle buone headline vuol dire dare un benvenuto forte e significativo al lettore, riassumere in poche parole il contenuto della tua opera. Basterebbe questo per convincerti a lavorare sodo sui titoli, ma voglio approfondire il discorso: ecco 5 motivi per curarli nei minimi dettagli.
1. L’headline può essere diversa dal title
Con WordPress il titolo del post si trasforma automaticamente in tag title della pagina, ovvero quella stringa di testo che Google considera particolarmente importante per il posizionamento. Una keyword situata nel title ha un peso non indifferente, e devi valutare con cura le parole da utilizzare in questo tag.
Per questo puoi creare una differenza tra headline, il titolo del post, e tag title grazie a uno dei migliori plugin:WordPress SEO by Yoast. Con questo plugin, infatti, puoi creare un campo nel quale inserire il tag title. In questo modo puoi essere più emotivo nell’headline ed essenziale nel tag title.
- Per approfondire: la guida per ottenere il massimo dal plugin di Yoast.
2. Facebook e G+: il title diventa headline
Hai deciso di far combaciare titolo del post e tag title? Perfetto, ricorda che adesso l’headline farà da apripista ai link lasciati su Facebook e Google Plus. Appena incolli un link nella barra di condivisione, infatti, queste piattaforme creano un’anteprima del contenuto che stai per condividere.
Cosa si trova in questa anteprima? Un’immagine, una descrizione che viene presa dal meta tag description (figurati, c’è gente che neanche la mette la description) e un titolo. Questo titolo viene raccolto dal meta tag title della pagina condivisa: quando inserisci questa stringa di testo devi pensare anche al lettore sui social.
Non deve essere un testo valido solo per i motori di ricerca ma anche per le persone che leggeranno il titolo nella serp, nella home di Facebook e di Google Plus.
- Per approfondire: come sfruttare i microcontenuti su Facebook.
3. Quando l’headline diventa social
Con Twitter è possibile trasformare una headline in uno strumento per fare Social Media Marketing. Impossibile? Assolutamente no: basta utilizzare nel modo migliore gli strumenti validi su Twitter ovvero l’hashtag e la mention. Ecco un esempio concreto:
Quando condividi un contenuto con i pulsanti ufficiali di Twitter, il titolo (non il tag title) diventa il tweet da condividere insieme al link. E se nel titolo inserisci uno dei due simboli, il cancelletto e la chiocciola, la stringa di testo ne acquista automaticamente il valore.
Se vuoi diffondere un hashtag con il retweet devi semplicemente inserire il # prima della parola nella headline, e questo vale anche per la mention. Mi raccomando: non esagerare, a nessuno piace ricevere decine di mention uguali.
4. Un eterno duetto
Io amo le headline che riescono a creare un continuo rimando con le descrizioni. Il lettore ha bisogno di un testo capace di introdurre l’articolo, di un sommario o di un sottotitolo. Questa stringa di testo può essere presente nell’articolo, in un campo a parte, o nella description che appare nei motori di ricerca.
Cosa devi fare? Migliorare questi spazi pensando a una simbiosi tra quello che scrivi nel titolo e il testo della description. In questo modo puoi creare un continuo rimando di informazioni che aiutano il lettore a immergersi nel testo, a individuare le informazioni necessarie per continuare la lettura.
- Per approfondire: alla scoperta dei sottotitoli
5. Creare interesse
Il tocco di classe di una headline: la sua capacità di creare interesse, di spingere il lettore a cliccare sul risultato ottenuto nella serp o trovato nelle bacheche social. Sai perché è particolarmente importante questo punto? Perché la tua penna deve essere raffinata.
Proprio in queste settimane Facebook ha messo nero su bianco la sua intenzione di combattere il click baiting, ovvero quei titoli ingannevoli che portano l’utente a cliccare sul link per ottenere informazioni che, nella maggior parte dei casi, sono distanti dal titolo.
Ecco, questo è il punto chiave.
Creare interesse attraverso una headline non vuol dire promettere qualcosa che puoi non puoi/vuoi dare, ma indicare l’oggetto del tuo contenuto insieme ai benefici che puoi ottenere dalla lettura dell’articolo. Esempi:
- Come caricare WordPress sul server in 10 minuti
- Come creare il tuo calendario editoriale in mezz’ora
- Migliora subito il tag title del tuo blog
Il beneficio è chiaro: ottenere buoni risultati in tempi brevi. Queste headline sono dedicate a un pubblico che vuole ottenere buoni risultati in tempi brevi. ovviamente si possono mescolare gli elementi e giocare su altri benefici (professionalità, precisione, risultati) ma il concetto è chiaro: incuriosisci menzionando i benefici, ma mantieni sempre le promesse.
Questo è l’unico, grande, consiglio che posso dare: mai prendersi gioco dei lettori. Il titolo è una promessa e tu al devi mantenere. Non credi?