9 cattive abitudini SEO da lasciare nel 2019

cattive abitudini seo

Il nuovo anno è cominciato da poco e le novità SEO del 2020 saranno veramente tante. Iniziamo subito con una delle più importanti dando l’addio ad alcune cattive abitudini SEO del 2019.

Oggi parleremo di alcune strategie SEO che semplicemente non funzionano, o peggio ancora, che potrebbero portare alla penalizzazione di un sito web.

Di seguito è riportato l’elenco delle nove principali abitudini SEO che devono essere abbandonate.

1. Creare pagine con contenuti simili

Fortunatamente, questa tattica non è così diffusa come una volta, ma questo problema si ripresenta periodicamente, anche oggi in moltissimi siti web.

Utilizzare pagine con contenuti simili, che di solito vengono create con il solo scopo di mirare alle singole parole chiave, non è una buona strategia da seguire.

Ad esempio, duplicare le pagine di una città all’interno di un sito web con il nome della città come unica differenza può essere dannoso.

In sostanza, si finisce per avere pagine di bassa qualità che possono “abbattere” il resto del sito.

2. Link Building utilizzando e-mail generiche o un messaggio generico

Non ci piace ricevere spam, quindi perché inviarlo?

La link building è diventata più una tattica di marketing che una semplice strategia SEO. Ciò significa che dobbiamo identificare e ricercare il nostro pubblico prima di creare il nostro messaggio di “marketing”.

L’invio di un messaggio generico dove si chiede un link non vi farà ottenere grandi risultati.

Mandate invece meno e-mail, ma prendetevi il tempo necessario per fare ricerche sul sito web di quella persona e capire cosa interesserebbe ai suoi utenti o clienti.

Inoltre, non usate un saluto generico, come “Caro Webmaster” o “Caro proprietario del sito web”. Utilizzare il nome della persona.

3. Cercare di risolvere i problemi di ranking ottenendo più link

Sì, i link contano ancora oggi, ma sono solo uno dei tanti fattori del ranking algorithm.

I link sono un’approvazione pubblica e riflettono il fatto che un sito web ha informazioni preziose a cui altri utenti hanno deciso di dare visibilità.

Il problema, tuttavia, si verifica quando i link vengono raccolti in modo innaturale, ad esempio attraverso schemi di link, elenchi di link scadenti, link acquistati e altre tattiche di spamming.

All’inizio del 2020, oggi più che mai, queste tecniche aggressive di link building dovrebbero essere abbandonate e l’attenzione dovrebbe essere focalizzata su una strategia di link che sia più orientata al marketing e all’utente.

4. Aggiungere contenuti marginali per scopi SEO

Non si può fare SEO senza contenuti. SEO e contenuti sono correlati e viaggiano sempre insieme.

Ecco perché abbiamo sempre bisogno di contenuti da ottimizzare per la ricerca. Se non ottimizzi i contenuti, coloro che fanno una ricerca sui tanti motori non ti troveranno.

Quindi, non c’è dubbio che abbiamo bisogno di contenuti, ma c’è ancora un problema.

Spesso i contenuti marginali vengono aggiunti ai siti web semplicemente allo scopo di “migliorare la SEO”.

Tuttavia, avere un contenuto qualsiasi non è sufficiente.

Evitate quindi di pubblicare una tonnellata di contenuti solo per aumentare il numero di pagine di un sito web. Google ripete costantemente che vuole solo contenuti di qualità. Ma se Google non lo avesse mai detto, l’unica cosa che veramente conta è quella di concentrarci sugli utenti fornendo loro informazioni veramente importanti.

I vostri contenuti devono essere considerati di alta qualità, soprattutto se confrontati con la concorrenza.

5. Saltare gli elementi fondamentali di ottimizzazione on-page

Nel corso degli anni si è speculato sulla correlazione tra i tag dei titoli e il ranking.

Abbiamo letto di tutto e di più, ma una cosa è certa: indipendentemente dalla vostra posizione su questo argomento, un buon titolo può “trasformare” un ricercatore in un visitatore (o in un cliente, se siete fortunati).

Prendetevi il tempo necessario per ottimizzare i vostri titoli con parole chiave, ma assicuratevi anche di renderli convincenti.

Infine è sempre buona prassi ottimizzare gli heading tag perché sappiamo che le persone scansionano una pagina solo dopo aver cliccato su di essa nei risultati di ricerca.

Le intestazioni ottimizzate mostrano ai visitatori che la vostra pagina risponde alla loro domanda.

6. Non risolvere (o identificare) problemi tecnici dannosi

Vediamo e analizziamo centinai di siti ogni mese e possiamo dirvi con fiducia che la maggior parte dei siti web ha qualche tipo di problema che danneggia le prestazioni di ricerca.

Aggiungere contenuti e attrarre link è fantastico ma se il sito web ha problemi tecnici di fondo, le classifiche potrebbero comunque avere un impatto negativo.

I problemi tecnici più comuni includono:

  • Redirect impropri (ad es. catene di redirect , 302 invece di 301, mancato utilizzo dei redirect, ecc.)
  • Tempo di caricamento pagina lento.
  • Errori versione mobile.
  • Duplicazione del contenuto.
  • Pagine bloccate involontariamente.

7. Dimenticare di ottimizzare le immagini

Una delle opportunità SEO spesso trascurate ha a che fare con le immagini.

Come professionisti SEO, dobbiamo cogliere ogni opportunità per apparire nei risultati di ricerca, compresa l’ottimizzazione per la ricerca di immagini.

Quando aggiungete immagini al vostro sito web, non dimenticate il nome del file dell’immagine e l’attributo alt.

Invece di un nome file immagine di XYZ123.jpg, considerate la possibilità di includere una parola chiave che sia descrittiva dell’immagine, come chicchi-caffe-organico.jpg.

Per quanto riguarda l’attributo alt, non dovrebbe essere una keyword stuffed, ma dovrebbe essere descrittiva dell’immagine.

Se l’immagine è in linea con l’argomento della pagina, come dovrebbe essere, allora sarebbe naturale avere una parola chiave nella descrizione.

8. Fornire subpar report

Spesso molti imprenditori e direttori marketing si lamentano delle esperienze passate avute con gli specialisti SEO.

Il problema più comune che viene menzionato è la mancata comprensione del lavoro svolto e/o dei risultati. Poiché gran parte di ciò che facciamo quando facciamo SEO non è tangibile, è fondamentale creare quanta più trasparenza possibile.

Invece di far sembrare la SEO una sorta di “folle magia”, delineate chiaramente il vostro lavoro attraverso report mensili da consegnare ai vostri clienti o ai vostri supervisori.

Fornite i dati sugli indicatori chiave di performance (KPI) che sono associati al vostro lavoro di SEO e misurate, misurate, misurate, misurate.

In questo modo manterrete i clienti e anche il vostro lavoro.

Non rimanere aggiornati sulle migliori pratiche SEO

La SEO è un bersaglio mobile ed il fatto che stiate leggendo questo articolo significa probabilmente che siete persone che vogliono tenersi al passo con i cambiamenti della e nella SEO.

Il fatto di non rimanere aggiornati sulle migliori pratiche, sui cambiamenti degli algoritmi e sulle linee guida per i webmaster è dannoso per il vostro successo nel SEO.

Un’abitudine che dovreste prendere nel 2020 è quella di passare il tempo settimanale (anche giornaliero) a leggere le ultime novità in fatto di SEO.

Leggete i blog del settore, seguite gli esperti su Twitter, partecipate ai webinar e andate alle conferenze, in modo da sapere cosa succede nell’infinito mondo della ricerca on-line.

[via searchenginejournal.com]

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