Se pensi che per creare una strategia SEO che porti il tuo sito web tra i primi posti di Google ti basti usare un tool, sappi che la tecnologia applicata al marketing ha fatto passi da gigante negli ultimi anni ma non sono sufficienti per accantonare il ragionamento umano.
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TogglePer ottenere pagine web che si posizionano tra i primi posti della SERP servono una serie di attività analitiche, di ottimizzazione e di manutenzione, ma non si può prescindere dal considerare 3 capisaldi della SEO.
La SEO parte dall’analisi della tua azienda
Una SEO strategy non è una sequenza di attività standardizzate che porta sempre alla crescita di un business. Non basta, ad esempio, scrivere accuranti testi comprendenti le prima 10 parole chiave estratte da un tool.
Le keyword devono essere scelte in base al tuo tipo di business.
Devi analizzare diversi aspetti della tua azienda e stabilire quali risultati vuoi ottenere attraverso il digital marketing e la SEO.
Prima di fare una keyword research rispondi a queste dieci domande:
- Quali sono i punti di forza e le debolezze della mia azienda?
- Quali obiettivi di business voglio ottenere?
- L’ottimizzazione per i motori di ricerca è utile a raggiungerli?
- Quali KPI devo considerare per monitorare i progressi della strategia?
- Chi sono i miei competitor e quali operazioni di marketing stanno portando avanti?
- Quali risorse interne posso impiegare per la SEO strategy?
- Di quali specialisti esterni ho bisogno?
- Quanto tempo ho a disposizione per arrivare ai traguardi predeterminati?
- Quanto budget posso investire?
- Cosa devo fare immediatamente per essere competitivo e cosa posso rimandare?
Nessuno di questi quesiti è inutile. Ogni risposta ti dà una visione chiara della situazione da cui parte la tua impresa e della strada che deve imboccare per toccare prima le tappe intermedie e poi la meta finale.
Un’approfondita analisi dell’azienda è indispensabile per pianificare la attività necessarie al corretto posizionamento del sito o dell’e-commerce sul motore di ricerca.
Ottimizza per le tue Buyer Personas
Nel marketing le Buyer Personas (BP) sono le rappresentazioni dettagliate dei clienti dell’azienda. Questo probabilmente lo sai.
Ciò su cui ti invito a ragionare è il modo in cui il tuo target di utenti fa ricerche sul motore di ricerca, da dove le fa, per quale motivo non atterra sulle pagine del tuo sito web o dell’e-commerce.
Le keyword devono essere scelte in base all’intento di ricerca delle tue Buyer Personas.
Se, ad esempio, vuoi vendere bottiglie ad aziende che imbottigliano vino, probabilmente, non ti converrà basare la tua SEO strategy sulla keyword “bottiglia di vino”, ma sarà più giusto iniziare da una parola chiave tipo “bottiglie per vino”.
Ovviamente serve un’analisi profonda per estrarre dalla keyword research le query utilizzate dai tuoi potenziali clienti.
Un’altra cosa importante riguardante le ricerche che le tue BP fanno su Google: quando si pianificano i contenuti per il sito, l’e-commerce, il blog occorre ragionare per argomenti e non per parole chiave secche.
Ancora una volta, non basta una lista di termini uscita da un tool. Per rispondere alle esigenze del tuo target di utenti quando interpella il motore di ricerca devi capire cosa davvero sta cercando e proporgli il migliore dei contenuti, pensando anche al formato.
Analizzando le SERP per determinate query noterai che alle volte i primi risultati sono articoli di blog, altre volte immagini oppure video. Questo ci dice che l’algoritmo ha capito che gli utenti preferiscono quel determinato tipo di contenuto per ottenere le informazioni che desiderano.
Un altro fattore che può balzare all’occhio monitorando i risultati del motore di ricerca in diversi periodi è la stagionalità di alcuni argomenti/query. Ad esempio, il volume di ricerca di “crema solare protezione” sarà maggiore in primavera ed estate.
È indispensabile anche sapere da quale tipo di dispositivo il cliente o il potenziale cliente fa ricerche sul web. Oggi le ricerche da mobile superano quelle da desktop, quindi il sito deve essere ottimizzato per fare in modo che sia facilmente navigabile da smartphone e tablet.
Studiare le BP può far emergere anche i motivi per cui non visitano il tuo sito o perché entrano ed escono rapidamente.
Se una percentuale considerevole dei tuoi potenziali clienti digita la query giusta, atterra su una delle tue pagine web, ma ritorna immediatamente su Google per cliccare su un altro sito, significa che c’è sicuramente qualcosa che non va nel tuo contenuto o qualche dettaglio tecnico da migliorare (ad esempio il tempo di caricamento).
Il motore di ricerca detta le regole (e le cambia)
Possiamo impegnarci al massimo nella creazione di contenuti di qualità e di interfacce estremamente maneggevoli da ogni tipo di dispositivo, ma se il sito non ha i parametri tecnici richiesti da Google (o da altri motori di ricerca su cui ci si vuole posizionare) non si ottengono risultati.
La SEO si basa sui contenuti e sugli intenti di ricerca collegati alle keyword, è vero, ma è anche fatta di tag da inserire nel codice, di strutture di link che devono essere costruite e di soluzioni informatiche che rendono le pagine web in linea con i voleri dell’algoritmo.
Devi pensarci mentre progetti il tuo nuovo sito o se vuoi rendere più performante uno già online da tempo, perché tutto l’impegno messo nella scrittura di testi eccellenti potrebbe essere vanificato da un paio di aspetti tecnici trascurati.
Se vuoi giocare sul campo di Google, devi rispettare le regole di Google.
È indispensabile anche seguire le evoluzioni dell’algoritmo e continuare ad ottimizzare per venire incontro a fattori di posizionamento che cambiano per seguire nuovi abitudini degli utenti, fenomeni sociali ed economici che entrano a far parte della quotidianità.