Negli ultimi due anni, Google ha fatto tutto il possibile per evitare che webmaster e SEO “inquinassero” i suoi risultati. Dopo anni e anni in cui webmaster, esperti SEO, addetti al web marketing, proprietari di siti e molti altri hanno cercato di manipolare i risultati di Google con tecniche di Black Hat SEO e link building aggressive, Google ha colpito duro con l’aggiornamento dell’algoritmo Penguin, nel mese di aprile 2012, ed ha colpito ancora lo scorso maggio con Penguin 2.0.
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ToggleRicordo che in quei periodi ci furono letteralmente centinaia di persone che piangevano e pregavano sul forum di Google per via della scomparsa del loro posizionamento.
Diamo quindi uno sguardo a 11 tecniche di link building che un tempo venivano ampiamente utilizzate, e ora Google ha classificato come schemi di link (che possono causare penalizzazioni). Ho anche incluso 11 alternative etiche, in modo da distinguermi da quelle persone che piagnucolavano sui forum :p
1. Comprare link che passano il PageRank
Ieri
Se hai un blog o sito non e-commerce con un PageRank di 3 o superiore, quasi certamente sei stato già contattato da aziende che vogliono acquistare un link dal tuo sito.
Astuti uomini d’affari trovavano più semplice acquistare link piuttosto che guadagnarseli. Questa pratica è ancora in corso, dato che anche noi (che abbiamo ben 5 di PageRank) riceviamo tuttora richieste di questo tipo.
Oggi
Focalizzati su link che ti aiuteranno a costruire il tuo brand, sono gli stessi che ti aiuteranno a classificarti meglio su Google. Oggi i link che portano effettivamente traffico e aumentano l’esposizione del marchio sono nettamente i più utili anche per il posizionamento su Google.
2. Scambio link eccessivo
Ieri
Tutti ricordiamo di aver letto su qualche sito la parola “scambio link”, giusto? I webmaster impostavano pagine dedicate esclusivamente a scambiare link. Tali link spesso contenevano nell’anchor text la parola chiave presa di mira.
E’ iniziato tutto con lo scambio di link con partner o siti simili, poi la faccenda è diventata eccessiva, quando alcuni webmaster hanno cominciato a chiedere scambio link a qualsiasi sito. Così Google ha iniziato a colpire con sanzioni.
Oggi
Questi tipi di pagine “link partner” non esistono più, o se ci sono, è improbabile che possano dare al sito molto beneficio. Al contrario, cerca partnership commerciali o blog dove si può contribuire a promuovere a vicenda la propria attività eticamente. Questo può essere fatto sul tuo blog, sui social network, tramite video, etc., ma non su qualche pagina inutile che pochi visitatori andranno a visitare.
3. Guest posting o article marketing su larga scala con link pieni di parole chiave
Ieri
Il guest blogging e l’article marketing sono diventati eccessivi nel 2012. Non c’è niente di male nel continuare ad utilizzare questo metodo, a condizione di non farlo “su larga scala”, ad esempio inviando un solo post a numerosi siti con un link pieno di parole chiave nell’anchor text.
Oggi
Continua a fare guest blogging, ma cerca di contribuire ad una manciata di siti web di qualità su base regolare, invece di un post inviato a tutto il mondo. I profili di Google+ consentono di impostare l’autore, in modo da poter comunicare a Google i siti su cui scrivi regolarmente. Questa è una garanzia di qualità; utile per distinguerti dagli spammer e per contribuire ad aumentare la tua autorevolezza.
4. Usare software automatici per la creazione di link
Ieri
I programmi automatici sono qualcosa che non ho mai pensato di utilizzare per il mio sito web (o per i miei clienti). Sto parlando di software che in automatico pubblicano link su directory, forum e altri siti web non correlati; quelli pubblicizzati con frasi tipo “10.000 backlink istantanei”.
Molti anni fa, quando alcuni pensavano che la quantità fosse migliore della qualità per quanto riguarda i link (e in tutta onestà, ci sono stati momenti in cui questo ha funzionato per il posizionamento dei siti), questi servizi erano abbastanza popolari.
Recentemente, la nota rivista di search marketing Search Engine Journal ha pubblicato un caso di studio che ha dimostrato quanto queste pratiche siano rischiose (il sito in questione è stato bannato da Google).
Oggi
Non utilizzare alcun sistema automatizzato o di tutto ciò che ha a che fare con il link building di massa. O lo fai da te o lo dai in outsourcing ad un’agenzia di esperti che sanno quello che stanno facendo (come noi!).
5. Pubblicità testuale che passa il PageRank
Ieri
Link sponsorizzati nelle barre laterali, nel piè di pagina e in generale sulle homepage dei siti si sono visti molto spesso per un certo tempo. Per l’esperto di marketing sono abbastanza facili da individuare, link che hanno poca o nessuna pertinenza con il sito in cui sono inseriti, semplicemente acquistati per migliorare la posizione nella SERP di Google.
Prima dell’aggiornamento di Google Penguin, l’acquisto di un certo numero di link su siti web correlati funzionava alla grande. Alcuni sciocchi acquistavano link su siti web non correlati e sono stati penalizzati, alcuni ne hanno comprati troppi con lo stesso anchor text e sono stati bannati (è successo persino a Interflora). Alcuni hanno dovuto ripulire i loro link dopo questo aggiornamento dell’algoritmo.
Oggi
Per evitare sanzioni di Google, dì al webmaster di mettere l’attributo nofollow su questi link. Il vantaggio per te sarà l’aumento della brand awareness e traffico di riferimento.
6. Pubbliredazionali contenenti link che passano il PageRank
Ieri
L’acquisto di link testuali su siti web è stata utilizzata ampiamente in tutto il web nel 2011 ed è sfuggita di mano nel 2012, al punto che l’aggiornamento dell’algoritmo di Google Penguin è stato rilasciato proprio per “calmare” i SEO e impedire loro di farlo su larga scala.
Alcuni SEO hanno trovato che questo fosse un modo semplice per ottenere link, e, cercando tra i risultati in Google, posso dire che ha funzionato. Se hai un sito con PageRank 3 o superiore, forse hai già ricevuto mail del tipo: “possiamo avere un link su questa e quest’altra pagina per 50 €?” o “quanto fate pagare per pubblicare il nostro articolo con 2 link al nostro sito?”.
Oggi
Sono sicuro che l’acquisto di link avviene ancora, anche se non è molto etico. Molti continuano ad utilizzare questo metodo in quanto lo vedono come un modo rapido per ottenere link e traffico da altri siti. Se proprio lo vuoi fare, assicurati che nel sito che ti vende il link non siano presenti scritte come “Pubbliredazionale” o “Sponsorizzato” ecc., in questo caso, è molto facile per Google individuare che il link è stato acquistato e non è naturale.
7. Link pieni di parole chiave in comunicati stampa o articoli
Ieri
Si scrivevano comunicati stampa e articoli creati esclusivamente per scopi di link building, con notizie irrilevanti o non interessanti che erano lì solo per influenzare i risultati di Google.
Scrivere articoli di questo tipo e pubblicarli è stata una moda passeggera. Quando è diventata un’attività popolare, Google ha dovuto ridurre i benefici dei link da siti di comunicati stampa.
Oggi
L’idea che sta alla base dei comunicati stampa è quella di ottenere importanti e / o interessanti notizie per i media, con l’obiettivo che esso venga ripreso da giornali e riviste. Quindi, se stai andando su questa strada, assicurati di dare a un giornalista (o a un sito) qualcosa di sostanza e degno di farsi pubblicare.
8. Directory o siti di social bookmarking di bassa qualità
Ieri
Il Directory sono state una delle prime strategie di link building, nata anni e anni fa. In realtà, sono state un modo semplice per ottenere link per la maggior parte del tempo. Strumenti automatizzati per l’iscrizione alle Directory erano largamente utilizzati un bel po’ di tempo fa, e le Directory stesse guadagnavano anche bene facendo pagare per l’inclusione.
Le Directory locali danno ancora dei piccoli benefici, ed alcune hanno buoni livelli di traffico anche oggi.
Oggi
Trovo che ci siano sempre meno Directory valore ogni giorno che passa. Certo, Directory locali come Yelp possono indirizzare un bel po’ di traffico, ma quanto sono utili le Directory come DMOZ oggi?
L’ultima volta che ho inserito un sito in DMOZ ho visto più di 30 Directory di bassa qualità aggiungere il mio sito senza il mio permesso. Da allora il sito ha avuto solo 24 visitatori da DMOZ, e nessuno di loro è rimasto sul sito per molto tempo.
9. Link incorporati in widget distribuiti su molti siti
Ieri
La moda dei widget sembrava molto utile inizialmente. C’erano per esempio widget che mostravano rilevanti notizie da fonti affidabili, alcuni erano un gioco divertente, altri strumenti di confronto prezzi o le previsioni meteo della città.
I widget rapidamente sono passati dall’essere utili ad essere nella black list di Google. Molti widget apparivano con link incorporati in piccolo, come se il traffico fosse messo in secondo piano rispetto al posizionamento su Google.
Oggi
Se vuoi usare questa tecnica, dovrai impegnarti per rendere il tuo widget sia attraente per l’utente, sia per chi lo deve mettere sul suo sito. Quindi, non usarli solo per ottenere link, utilizzali per aggiungere interesse genuino per il tuo sito o blog.
10. Link nel piè pagina (in ogni pagina) di vari siti
Ieri
C’è stato un periodo in cui era molto diffusa la pratica di mettere link esterni nel piè di pagina (scambiati o venduti), camuffati nell’HTML (scritti in piccolo o tono su tono), quindi quasi invisibili per gli utenti ma leggibili da parte di Google per ottenere una “spinta” in classifica. Dal momento che questi hanno iniziato ad avere un impatto meno positivo e un rischio per la reputazione, non si vedono più troppo frequentemente.
Oggi
Chi legge il piè di pagina di un sito web? A cosa serve il piè di pagina oggi? Metti “Chi Siamo, Contattaci, Privacy, ecc.” nel piè di pagina, ma non tentare di mettere un link in uscita lì.
11. Commenti su forum con link pieni di parole chiave nel post o nella firma
Ieri
Così come i commenti nei forum, Google “legge” e indicizza i commenti anche su questo articolo. Quando i SEO non riuscivano a trovare un altro modo semplice per ottenere link, andavano a commentare nei forum, spesso scrivendo qualcosa di vago e inutile, solo al fine di ottenere un link al loro sito web.
Da quando sono nati dei software automatici per fare questo, gli amministratori dei forum hanno da fare un lavoro duro per la bonifica della spazzatura. Fortunatamente per i blog, c’è Akismet per questo. Con questo strumento è possibile vedere e cestinare le migliaia di commenti spam lasciati dai bot (software) che tentano di ottenere un link al loro sito.
Non pensare che questo tipo di link possa oggi giovare più di tanto, e di sicuro sono a rischio di penalizzazione.
Oggi
L’iscrizione al forum pertinenti e lasciare commenti sui blog è perfettamente legittimo. Si può aumentare la notorietà, costruire un seguito, inviare genuino traffico di riferimento, ma bisogna farlo aiutando una comunità dicendo qualcosa di utile.
In conclusione
Anche lo stesso Google suggerisce, nelle sue linee guida, che il modo migliore per ottenere link al tuo sito web è quello di:
[…] creare contenuti univoci e peculiari, in grado di acquisire naturalmente popolarità nella comunità di Internet. La creazione di validi contenuti paga: i link sono solitamente voti redazionali dati per scelta e maggiore è l’utilità dei tuoi contenuti, maggiori saranno le probabilità che un altro utente li ritenga validi per i propri lettori e inserisca un link a essi.
Se pensi che il tuo sito sia stato penalizzato perché hai (o lo ha fatto la tua web agency) usato tecniche di link building che violano queste le linee guida di Google, contattaci e metteremo a posto la situazione!
5 risposte
Ci sono modi migliori per fare link building, rispettando le regole di Google e non cercando di aggirarle come suggerisci tu. Mi sembrerebbe più corretto parlare di quelle!
Ciao Cristiana,
quali sono questi modi? Accetto volentieri le critiche costruttive e ancora di più i suggerimenti utili per chi legge! 🙂
Grazie per l’articolo, avrei un dubbio, nella mia pagina google+ business è utile mettere alla fine dei post tutti i link alle mie pagine aziendali (facebook, twitter, foursquare, yelp)?
Ciao Enrico,
lato SEO è inutile, quei link sono “nofollow” (non vengono considerati).
Al massimo potrebbero portare un po’ di traffico ai vari profili social.
A presto!
Ciao. Ok ma allora com’è possibile ottenere dei link in ingresso al tuo sito? Certo il miglior modo sarebbe quello di scrivere dei contenuti talmente tanto interessanti che altri blogger vadano a linkarti nei loro articoli ma chi lo fa realmente per citare la fonte? Ho visto blogger che hanno ripreso pari pari un mio articolo piuttosto che scriverne uno da zero e linkare il mio! Mah…
Altra cosa…come fai a dire a Google che quell’articolo è mio e non sono stato io a copiarlo dal blogger? Oltre la data del blog ci sono altri metodi utilizzati da Google?
Grazie mille e buon seo a tutti!