Ci sono e ci saranno sempre SEO che cercano di ingannare l’algoritmo di Google, ma Google è perennemente a caccia di tattiche sporche da penalizzare. Nonostante gli aggiornamenti degli algoritmi di Google, molte persone usano ancora queste tattiche subdole, nella speranza di migliorare il loro posizionamento nei motori di ricerca. Le tecniche black hat alla fine vengono sempre punite, quindi fai attenzione queste 10 perle di saggezza “biblica”:
Indice dei contenuti
ToggleI dieci comandamenti SEO
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Non avere un profilo link innaturale
- Non spammare su forum o blog con troppi commenti. Non costruire solamente link con anchor text a corrispondenza esatta o hackerare siti per inserire link.
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Non fare Cloacking e non utilizzare testo nascosto
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Il Cloaking è la visualizzazione di contenuto diverso per il bot di Google e per i tuoi ospiti. Questo può essere facilmente scoperto quando il bot di Google non si identifica.
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Un testo SEO in div nascosti o bianco su sfondo bianco, ad esempio, è facilmente rilevabile.
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Non rubare (contenuti duplicati)
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Utilizzare informazioni di altri con citazioni appropriate va bene, ma se stai copiando intere porzioni di contenuto, o peggio, interi siti web, non andrai lontano.
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Non fare content spin
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L’article spinning crea una scarsa esperienza utente, anche se atterra sulla tua pagina, non potrà convertire. Google è molto migliorato nel rilevare contenuti di questo tipo.
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Non fare keyword stuffing
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Il keyword stuffing non aiuta affatto Google a capire ciò di cui tratta la tua pagina, in realtà serve solo a spingere il tuo sito verso il basso nei risultati di ricerca. Google si basa su molti altri segnali per valutare la rilevanza dei contenuti.
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Non fare spam su Google Maps
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Non ha senso la creazione di un annuncio falso su Google Maps. Quel che è peggio è che se vieni beccato mentre cerchi di ingannare il sistema, è probabile che perderai posizioni in classifica.
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Non creare mini-siti
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Non c’è alcun vantaggio nel costruire siti con scarsi contenuti il cui scopo è solo posizionarsi per alcune parole chiave. L’aggiornamento Panda ha spazzato via questi siti, perciò non è più un metodo praticabile per la costruzione di link al tuo sito principale.
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Non vendere link
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Proprio come l’acquisto di link è punibile, così lo è la vendita. Ovviamente si può provare che vendi link sul tuo sito, ma ci sono alcuni segnali che possono indicare che lo stai facendo.
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Non mettere troppa pubblicità sul tuo sito
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Se il tuo sito è invaso da pubblicità e soprattutto se prevale sui contenuti, non fornirai una buona esperienza utente. Se non c’è abbastanza spazio dedicato al contenuto reale, Google è di recente diventati molto bravo ad individuare e punire questo.
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Non creare più siti per posizionare la stessa attività
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Questa pratica è più comune di quanto si pensi. Molte aziende creano più siti in modo da occupare più posti sulla SERP. Google ha molteplici modi (automatizzati e manuali) per rilevare questa pratica, ad esempio la verifica della corrispondenza dell’IP. Se fai questo, potresti perdere posizioni per tutti i siti.
Segui questi comandamenti e non dovrai temere ogni aggiornamento dell’algoritmo!
Infografica: i dieci comandamenti SEO
La maggior parte di noi nella comunità SEO si attengono ai comandamenti stabiliti da Matt Cutts e al suo team anti-spam di Google. Tuttavia, di volta in volta ci troviamo a dover educare i nostri clienti. Quindi, se sei un SEO principiante, o se hai bisogno di un modo divertente per insegnare ai tuoi clienti acquisiti o potenziali su alcuni principi fondamentali del SEO, questa infografica realizzata da TechWise fa proprio al caso tuo. Puoi anche includerla sul tuo sito usando il codice che trovi alla fine di questo post.